Carbon footprint
La carbon footprint può essere tradotta letteralmente in italiano come “impronta di carbonio”. Si tratta della stima di emissioni di gas serra di un prodotto, di un’attività o di un’azienda.
Come si calcola la carbon footprint?
In cosa consiste la carbon footprint di un’azienda, di una nazione o di un individuo? Secondo il Protocollo di Kyoto, vanno presi in considerazione i gas prodotti e in particolare: anidride carbonica (CO2), metano (CH4), monossido di diazoto (N2O), idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC) ed esafluoruro di zolfo (SF6), espressi in tonnellate di CO2 o di CO2 equivalente.
A cosa serve calcolare la carbon footprint?
Questo parametro è di estrema importanza per aziende, pubbliche amministrazioni e istituzioni. Permette infatti di quantificare, secondo una stima, il loro impatto emissivo dannoso per l’ambiente. Considerando che circa il 50% dell’impronta ecologica globale è costituita da anidride carbonica e altri gas che rientrano nella carbon footprint, riconoscerla e mettere in atto delle strategie per ridurre tale quantità è indispensabile per il futuro del nostro pianeta.
Con quale strumento si calcola?
GHG Protocol e ISO 14064-1 sono i due standard internazionali che aiutano a calcolare la carbon footprint di un’azienda, di un paese, di un’istituzione. Anche grazie a software per il monitoraggio della CO2 e altri strumenti volontari di calcolo delle emissioni secondarie, si può avere una stima abbastanza precisa dell’impronta carbonica complessiva.
Cosa fare quando si conosce la carbon footprint di un’azienda?
L’obiettivo primario del calcolare la carbon footprint è ideare strategie efficaci per ridurla. Ciò avviene attraverso specifiche azioni concrete da parte di aziende, istituzioni e privati. Ridurre l’impronta di carbonio è possibile:
- mettendo in campo strumenti per la riduzione degli sprechi;
- migliorando l’efficienza dei sistemi e dei macchinari;
- riducendo le attività quotidiane che producono emissioni di gas dannosi.
Un altro modo per affrontare la consapevolezza della propria carbon footprint è compensare le emissioni di carbonio. Ciò è possibile finanziando specifici progetti che mirano a emettere nell’atmosfera del pianeta sostanze capaci di riassorbire o contrastare le emissioni dannose. Tuttavia noi di VEIL ENERGY siamo convinti che il modo migliore di alleggerire la carbon footprint sia ridurre le emissioni, massimizzando l’efficienza energetica ed eliminando gli sprechi.
La carbon footprint di un’azienda è utile a livello di business?
Sì perché aiuta le aziende pubbliche e private a prendere decisioni di business che vadano in direzione opposta. Per alcuni settori, la normativa europea prevede un obbligo di compensazione delle emissioni di carbonio. Quindi ridurle il più possibile è un fattore anche economico molto importante. Per tutti gli altri, mettere in atto strategie volte alla sostenibilità è comunque un vantaggio:
- le aziende virtuose in questo campo ottengono più facilmente finanziamenti;
- mirano a partnership consolidate a livello globale;
- attraggono talenti che si allineano con i valori della sostenibilità.
La conoscenza è il primo passo verso la soluzione!
Ridurre o compensare le emissioni?
La compensazione della carbon footprint avviene attraverso progetti internazionali che puntano ad assorbire la CO2 emessa da un’azienda, da una persona o da una nazione. Per esempio, i progetti di riforestazione e di efficientamento delle risorse rinnovabili sono indicati per questo tipo di attività. Tuttavia la compensazione rischia di offuscare l’obiettivo primario, che è quello di ridurre il più possibile le emissioni di CO2, utilizzando in maniera più intelligente le infrastrutture aziendali e modificando i processi. Quindi è importante che le aziende e le istituzioni decidano prima di tutto di ridurre le emissioni, e solo quando non si riesce più a scendere sotto una soglia critica, avvalersi della compensazione.